Sol Invictus, custode dei giorni
Nel crepuscolo quieto, alla soglia del solstizio,
Ti invochiamo, siamo la tua congrega.
Vestici di arancione e la nostra Luna s'irradia di rivelazione.

Stella madre, signora e padrona
Ti omaggiamo, sapienti del tuo destino assassino.
Quando la tua fiamma, colma di furia,
In una gigante rossa muterà la sua figura,
Ricordati di noi, figlie raminghe di perdizione.

Cerchio infuocato, in questo rituale stregato
Offriamo il peso dei nostri dolori.
In nome dell'Appeso, che attende il risveglio,
Di fronte alla Morte, che in inverno avanza,
Accendiamo la Speranza, nostra fulgida lancia.

Girasole stellato, ascolta l'umano tormento
Concedici la saggezza del Matto e il gioco del Mago,
Ritorna glorioso, trasforma la repubblica,
Illumina il cammino con il tuo fuoco incantato,
E nel buio e malato, il Carro del freddo torna dorato.

Fornace celeste, ti celebriamo
La tua furia cosmica un giorno ci avvolgerà,
E l'eco del tuo calore la Terra consumerà.
In quel momento, quando l'ovunque sarà sospeso,
Ci inchineremo al ciclo compiuto dalla tua mano.

Sole finale del trascorso anno
Al tuo futuro incendiario ci leghiamo.
Finché la Ruota del tempo non giunge alla svolta,
Resta nei nostri cuori e l’alba non tramonta.

Perché nella tua ira ci hai insegnato il nutrimento,
Sapendo che la vita è un attimo bruciato,
E quando la tua distruzione sarà nuova creazione,
Noi non la vedremo ma qualcun'altra canterà ancora.